About Us
Tutte le discipline proposte nel nostro Studio, favoriscono la consapevolezza corporea e insegnano ad impostare e mantenere le posture corrette, acquisire consapevolezza del proprio respiro e del proprio corpo. Il Pilates, lo Yoga e la Ginnastica Posturale, lavorano sulla combinazione di forza, flessibilità e allungamenti, aiutando a riconoscere gli squilibri del proprio corpo e correggendoli con l’aiuto dell’ allineamento posturale e della consapevolezza corporea. Il Pranayama ci insegna invece ad ascoltare e percepire la nostra forza vitale, la nostra energia, che si manifesta in noi attraverso il respiro. Oltre gli asana e il Pranayama troviamo poi la Meditazione, che ci insegna a calmare i rumori della nostra mente fino a portarci in uno stato in cui la mente è totalmente calma e rilassata, per allontanare lo stress accumulato.
HATHA YOGA
L’Hatha Yoga nasce tra l' XI e il XII secolo. È la disciplina yogica più conosciuta in Occidente e stimola la fusione tra il Sé individuale e il Sé universale. Letteralmente Hatha è formata dalle parole HA che significa Sole e dalla parola THA Luna, mentre YOGA vuol dire Unione.
L'insegnante, a seconda della classe che ha dinanzi, osservando le diverse Prakrity (costituzioni), crea al momento delle sequenze mirate.
Le lezioni si strutturano in Asana (posizioni), Krya (azioni di purificazione), tecniche di Pranayama (controllo della forza vitale) e, nell'ultima parte, ascolto degli effetti della pratica tramite tecniche di meditazione.
Tramite l'Hatha Yoga possiamo incrementare la forza vitale nell'intero organismo, sciogliendo anche le tensioni articolari e muscolari, con grande beneficio per la colonna vertebrale.
Poiché questa disciplina considera il corpo come il veicolo che ospita l’anima lungo il viaggio verso la perfezione, le asana sono designate a mantenerlo sano e flessibile, nonché a migliorare la capacità di concentrazione.
La sostanziale differenza tra il mero esercizio fisico e lo Yoga è che il primo si sviluppa mediante attivazioni violente dei muscoli, producendo abbondanti quantità di acido lattico nelle fasce muscolari e di anidride carbonica nel sangue; attraverso lo Yoga, invece, i muscoli vengono prima sollecitati dolcemente e subito dopo allungati in un continuo susseguirsi di “posture” e “contro-posture”, coadiuvate da una respirazione profonda e completa, che neutralizza l’affaticamento. Ogni postura fa confluire maggiore prana verso specifiche parti del corpo, irradiando le relative nadi (canali energetici) ed i chakra (centri energetici) interessati.
Le asana, quindi, sono posture del corpo mediante le quali il praticante amplifica le caratteristiche e le attitudini mentali ed incanala l’energia nelle diverse parti del corpo. Si dice che il corpo è giovane tanto quanto è flessibile: l’obiettivo primario delle posizioni Yoga è mantenere in salute la colonna vertebrale, migliorandone la flessibilità e rinforzandone la muscolatura.
RISULTATI
Nello Yoga i risultati sono solo una conseguenza di altri fattori importanti come la costanza, la concentrazione e la ricerca, il fine dello Yoga non è quello di raggiungere necessariamente dei risultati, perchè questo produce sempre ulteriore ansia e stress che lavorano contro di noi, il fine dello Yoga è quello di lasciare andare, è quello di lasciar che sia, ed attraverso questo pensiero e questo modo di confrontarsi con la disciplina ci si accorgerà di essersi avvicinati naturalmente a quello che era funzionale per noi.
I benefici nella pratica dello Yoga possono essere innumerevoli, vi segnaliamo qui solo i più importanti:
– Benessere
– Equilibrio fisico e mentale
– Riduzione del carico di stress negativo
– Potenziamento del sistema muscolo-scheletrico
– Potenziamento del sistema cardio-circolatorio
– Potenziamento del sistema respiratorio (tecniche di pranayama)
– Miglioramento del sistema endocrino
– Ottimizzazione del processo digerente
PILATES
Pilates porta il nome del suo creatore Joseph Pilates, diffondendolo con il nome Contrology, con riferimento al modo in cui il metodo incoraggia l’uso della mente per controllare i muscoli. È un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, cioè quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Il metodo è indicato anche nel campo della riabilitazione posturale.
In particolare, gli esercizi di Pilates fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento della colonna vertebrale rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco, molto importanti per aiutare ad alleviare e prevenire mal di schiena. Con questo metodo di allenamento non si rinforzano solo gli addominali ma si rinforzano anche le fasce muscolari più profonde vicino alla colonna e i muscoli del cingolo pelvico. Il punto cardine del metodo è la tonificazione e il rinforzo del Power House, cioè tutti i muscoli connessi al tronco: l’addome, i glutei, gli adduttori, le spalle e la zona lombare. Gli esercizi che si eseguono sul tappetino (Pilates Mat Work) devono essere fluidi e perfettamente eseguiti, devono inoltre essere abbinati ad una corretta respirazione.
RISULTATI
- Migliora il rapporto mente-corpo-spirito
- Sviluppa la muscolatura profonda (muscolatura posturale)
- Rende articolazioni e muscoli elastici
- Rallenta il processo dell’invecchiamento
- Tonifica la muscolatura superficiale
- Previene e cura dolori articolari (spalle, anche, schiena, ginocchia, collo, caviglie)
- Rinforza, tonifica ed allunga le catene muscolari posteriori del corpo (schiena, glutei, gambe posteriori)
- Produce un benessere profondo
GINNASTICA POSTURALE
La ginnastica posturale è un insieme di esercizi finalizzati a ristabilire l’equilibrio muscolare della persona, e va ad agire sulle zone del corpo rigide o dolorose, migliorando la postura e l’equilibrio.
È un tipo di ginnastica fondamentale non solo per chi soffre di dolori alla schiena, spesso legati ad una errata postura, ma anche a scopo preventivo. Infatti risulta molto utile per prevenire l’insorgenza di fastidi a collo, spalle e schiena, perché va a migliore la mobilità articolare e l’elasticità muscolare.
È importante iniziare a praticarla fin da giovani, a scopo preventivo, per ridurre la perdita di elasticità tipica della terza età. È caldamente raccomandata a chi lavora seduto e davanti al computer. Abituandosi a praticare regolarmente la ginnastica posturale si riescono a prevenire posizioni scorrette e ridurre il senso di fatica alla schiena tipico della sera. In questo modo riusciremo a prevenire fastidi e dolori futuri.
Sicuramente è necessaria come tecnica riabilitativa per chi ha effettuato protesi d’anca, interventi al menisco o distorsioni, oltre per chi soffre abitualmente di dolori alla cervicale.
RISULTATI
- Migliora l'elasticità e il tono muscolare grazie alle tecniche di allungamento
- Migliora la forza e la resistenza con attività di rinforzo muscolare
- Potenzia la respirazione, l' abilità motoria e la gestione dello stress
- Corregge la postura assunta quotidianamente con effetti positivi sul portamento generale e sul benessere psico-fisico
- Aiuta a mantenere il corretto allineamento tra le ossa e le articolazioni, diminuendo l' usura delle superfici articolari
Pranayama e meditazione
Asana, pranayama e meditazione sono tappe fondamentali del percorso di equilibrio e controllo psico-fisico dello Yoga.
Le asana rendono il corpo stabile, forte e saldo; il pranayama amplia e regolarizza la respirazione; con la meditazione la mente acquista equilibrio, serenità e tranquillità.
La meditazione è un valido strumento per purificare la mente da pensieri superflui ed emozioni che annebbiano la percezione del mondo circostante, secondo due principali modalità:
- la meditazione riflessiva: la pratica di concentrazione della mente su uno o più oggetti, immagini, pensieri, ed emozioni.
- la meditazione recettiva: la meditazione che si basa sull’assenza completa di pensieri con lo scopo di risvegliare la consapevolezza.
La nostra mente è costantemente sollecitata da innumerevoli stimoli visivi e sonori che contaminano ogni momento della nostra quotidianità. Diventa molto difficile focalizzare dei pensieri senza avere distrazioni. La meditazione è un esercizio che aiuta a focalizzare l’attenzione all’interno della nostra mente, sviluppando uno stato di calma vigile che consente di valutare la realtà con maggiore lucidità e di maturare una maggiore consapevolezza di sé, fondata sull’ascolto del vero io.
RISULTATI
- Favorisce la circolazione del sangue in ogni area dei polmoni
- Agevola la dilatazione degli alveoli polmonari. Facilita l’eliminazione delle tossine
- Migliora la circolazione sanguigna e linfatica
- Ottimizza l’azione dei reni
- Tonifica il sistema nervoso
- Agisce positivamente sulla memoria
- Aiuta la digestione
- Calma profondamente la mente. In questo modo i sensi, i desideri ed i pensieri vengono controllati
- Combatte l’ansia e lo stress
Teachers

Luca De Muzio
Laureato nel 2007 a pieni voti in Scienze Motorie e spinto da una forte passione per il fitness e la riabilitazione motoria, inizio a maturare le mie esperienze lavorative a Pescara come Istruttore Pilates, Massaggiatore sportivo, Personal Trainer ed esperto di Rieducazione motoria a 360°. Nel 2014 mi trasferisco in Inghilterra continuando a lavorare in diversi centri fitness come Personal Trainer e Fitness Manager. Dopo la ricca esperienza inglese, nel settembre 2019, mi stabilisco a Bologna continuando a lavorare in diversi centri sportivi e soprattutto svolgo corsi di Pilates, convinto dei suoi effetti benefici sia dal punto di vista fisico che mentale.

Elena Shteingardt
Ho conosciuto lo yoga nel 2014 e da allora ha svolto una pratica quotidiana con molta passione e una continua scoperta dei benefici e degli aspetti di questa disciplina. Da queste cose è nato il desiderio di trasmettere questa grande passione che mi ha portata ad iscrivermi e frequentare la scuola Yoga Planet, conseguendo prima il diploma di Istruttore Yoga 250 RTI e nel 2018 quello di Insegnante Yoga 500 RTI riconosciuto Yoga Alliance. Ho conseguito inoltre il diploma di Istruttore Ginnastica Posturale e ginnastica finalizzata alla salute e al fitness.
RESPONSABILE SAFEGUARDING E TUTELA DEI MINORI : SHTEINGARDT ELENA mail: steingardt@yahoo.it
POLICY SAFEGUARDING
MODELLO ORGANIZZATIVO PER IL CONTRASTO DI ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI
INDICE
Art. 1 Finalità
Art. 2 Destinatari
Art. 3 Comportamenti e condotte rilevanti Art. 4 Principi e Comportamenti da tenere Art. 5 Tutela dei minori
Art. 6 Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni Art. 7 Misure Preventive e Gestione del Rischio
Art. 8 Misure di Contrasto Art. 9 Responsabilità
Art. 10 Monitoraggio risultati
Art. 11 Pubblicità e diffusione politiche Safeguarding Art. 12 Riservatezza e privacy
Art. 13 Ritorsioni
Art. 14 Norme Finali/Transitorie
Art.1 Finalità
Il presente Regolamento è stato redatto in conformità alle disposizioni di cui al D.lgs. n. 36/2021 e al D.lgs. n. 39/2021, nonché alle disposizioni emanate in materia dalla Giunta Nazionale del CONI, dall’ENDAS Nazionale nonché ai principi fondamentali emanati dall’Osservatorio permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, al fine di contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione e disciplinare le misure per assicurarne il rispetto, con particolare riguardo alla tutela dei minori.
Art.2 Destinatari
Sono tenuti al rispetto del seguente regolamento tutti i Tesserati, Dirigenti, Dipendenti, Collaboratori e tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Associazione.
Art.3 Comportamenti e condotte rilevanti
Costituiscono comportamenti rilevanti ai fini del presente Regolamento:
-
psicologico;
-
fisico;
-
sessuale;
Ai fini del presente articolo, si intendono:
-
per “abuso psicologico” qualsiasi atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere negativamente sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterarelaserenitàdeltesserato,ancheseperpetratoattraversol’utilizzodistrumentidigitali;
-
per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di causare, direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sanaeserenacrescita.Taliattipossonoancheconsisterenell’indurreuntesseratoasvolgere(alfine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata, come il somministrare carichidi allenamento inadeguati in baseall’età,genere,strutturaecapacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti e le pratiche di doping;
-
per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto,manipolato,nondatoonegato.PuòconsistereanchenelcostringereunTesseratoa porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il Tesserato in condizioni e contesti non appropriati
-
per “negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericoloimminente di danno. Puòconsistere anche nel persistente e sistematicodisinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
-
per “bullismo/cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che unsingoloindividuoopiùsoggetti,possonomettereinatto,personalmente,attraversoisocial networkoaltristrumentidicomunicazione,siainmanieraisolata,siaripetutamentenelcorso deltempo,aidannidiunoopiùtesseraticonloscopodiesercitareunpotereoundominiosul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesseratoche determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla
-
Le condotte rilevanti possono essere tenute in ogni forma e/o modalità, ivi comprese:
-
di persona
-
tramite ausili informatici (social network, web, e-mail,messaggi. etc)
-
Art.4 Principi e comportamenti da tenere
I Soggetti di cui all’art. 2 sono tenuti al rispetto dei seguenti principi e comportamenti:
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attenzione eimpegno agarantireuguali condizioni,senzadistinzioni dietà,etnia,condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e
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attenzione ad eventuali situazioni di disagio, percepite o conosciute anche indirettamente, con particolare riguardo a soggetti minorenni;
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segnalazione di ogni circostanza di interesse, agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
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confronto con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o direttamente con il Safeguarding Officer dell’ENDAS, ove si abbia il sospetto che possano essere attuate condotte
-
svolgimento dell’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo del Tesserato, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso;
-
programmazione e gestione dell’attività, anche in occasione delle trasferte, individuando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti
-
autorizzazione degli esercenti la responsabilità genitoriale in caso di Tesserati minorenni, da conservareneiterminidilegge,qualorasianoprogrammatesedutediallenamentosingolee/o in orari in cui gli impianti e gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non sia usualmente frequentata e/o nelle trasferte;
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prevenzione, durante gli allenamenti e in gara, di tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo;
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sensibilizzazione ai fruitori dello spazio in cui si sta svolgendo l’attività sportiva, che gli apprezzamenti, i commenti e le valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva e compresi tra quelli indicati dal presente Regolamento, possono essere lesivi della dignità, del decoro della persona;
-
favorire la rappresentanza paritaria di genere.
-
Art.5 Tutela dei minori
I soggetti chiamati a svolgere attività dirette con minori, a prescindere dalla forma e dal tipo di rapporto di lavoro e collaborazione intrattenuta, sono tenuti a richiedere copia del casellario giudiziario.
Art.6 Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
Con lo scopo di prevenire e contrastare gli abusi, le violenze e le discriminazioni, in linea con le vigenti disposizioni, è nominato un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni è competente altresì per la verifica di situazioni di pericolo o abusi in corso, nel rispetto delle competenze della Giustizia Sportiva, nonché per le azioni di prevenzione.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni è nominato dal Consiglio Direttivo scelto tra Professionisti, Dirigenti, Sportivi, Soci che si siano contraddistinti per la loro professionalità, principi etici e che:
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Non abbia riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene detentivesuperiori ad un anno,ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubbliciuffici superiore ad un anno;
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Non abbia riportato, nell' ultimo decenno, squalifiche o inibizioni sportivedefinitive complessivamente superiori ad un anno, fatti salvi i casi di riabilitazione da parte delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione Sportiva, del Coni o di organismi Sportivi internazionali riconosciuti;
-
Non abbia subito una sanzione a seguito dell'accertamento di una violazione delle Norme Sportive Antidoping del Coni o delle disposizioni del Codice Mondiale Antidoping WADA;
-
Non abbia in essere controversie giudiziarie contro l’Ente, il CONI o con le Federazioni Sportive Nazionali o contro altri Organismi riconosciuti dal CONI stesso.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nell’espletamento delle sue funzioni, si occupa in particolare di:
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adottare le opportune iniziative per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e riferire al Consiglio Direttivo;
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interfacciarsi per le politiche di Safeguarding, per tutti gli adempimenti necessari, con il Safeguarding Officer ENDAS Nazionale, al quale fornisce informazioni e ogni eventuale documentorichiesto;
-
svolgere ogni altra funzione eventualmente attribuita
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dura in carica quattro anni e non può essere revocato e/o sostituito se non per giusta causa.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni ha la facoltà di avvalersi di esperti scelti in collaborazione con il Legale Rappresentante, le cui competenze siano opportune o necessarie in relazione a singole azioni o procedimenti.
Art.7 Misure Preventive e Gestione del Rischio
Allo scopo di prevenire ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati, specie se minori, è obbligatoria la partecipazione al Tavolo Permanente ENDAS coordinato dal Safeguarding Officer ENDAS e composto dal Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.
Le attività di prevenzione contro illeciti e irregolarità, hanno l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli per il benessere dell’atleta e ogni forma di discriminazione, con progetti ad-hoc, a titolo esemplificativo: progetti formativi calendarizzati, campagne di sensibilizzazione e ogni altra attività si renda necessaria allo scopo, anche su proposte pervenute dai tesserati su email dedicata steingardt@yahoo.it .
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà assicurarsi che all’interno della propria struttura sia in vigore un modello organizzativo performante per l’attività dell’Associativa, prevedendo quanto necessario per l’attuazione delle procedure (esempio: procedura accesso ai locali degli allenamenti dove è previsto un contatto fisico, procedure per viaggi, trasferte e manifestazioni sportive, eventuali convenzioni con medici sportivi e psicologi per la cura dei minori).
Art.8 Misure di Contrasto
Tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nelle attività dell’Associazione che vengono a conoscenza di comportamenti rilevanti, sono tenuti a segnalare tempestivamente al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, inoltrando comunicazione. Quest’ultimo deve comunicare tempestivamente al Safeguarding Officer ENDAS Nazionale nelle modalità previste dalla Procedura per le segnalazioni di illeciti e irregolarità.
L’Associazione HAMSA STUDIO A.S.D garantisce la riservatezza del Segnalante, fatto salvo nei casi in cui sia evidente e comprovata la responsabilità dello stesso per reati di calunnia e/o diffamazione.
In caso di procedimento disciplinare a seguito di accertata violazione, lo stesso si svolgerà nelle modalità e nei termini previsti dal Regolamento di Giustizia e nel rispetto della normativa vigente.
Art.9 Responsabilità
Il mancato adeguamento agli obblighi di cui al presente Regolamento ovvero la dichiarazione non veritiera rispetto ai predetti obblighi, costituisce violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza, ai sensi del Regolamento di Giustizia.
Art. 10 Monitoraggio risultati
Al fine di rendere performante il presente Regolamento, su input della relazione semestrale redatta dal Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, il Consiglio Direttivo provvederà a valutare che le politiche messe in atto siano in linea con gli obiettivi prefissati e apporrà gli eventuali correttivi e/o integrazioni necessarie proposte dal Responsabile.
Art.11 Pubblicità e diffusione politiche Safeguarding
La diffusione del seguente Regolamento è obbligatoria e deve essere effettuata con tutti i mezzi (informatici, affissione, messa a disposizione).
La mancata pubblicità del Regolamento e suo materiale correlato, costituisce illecito e deve essere segnalato al Safeguarding Officer ENDAS Nazionale.
Art.12 Riservatezza e privacy
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni è tenuto agli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento del Safeguarding. L’identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del segnalante e dei soggetti coinvolti. Le documentazioni relative alle segnalazioni devono essere conservate nel rispetto del GDPR 2016/679 e conservate per il tempo necessario al trattamento della segnalazione e comunque non oltre 5 anni a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito finale della segnalazione.
Art.13 Ritorsioni
Costituisce violazione al presente Regolamento, al Codice di Condotta, qualsiasi comportamento, atto od omissione, anche solo tentato e/o minacciato, con volontà di
provocare danno ingiusto alla persona segnalante, in relazione alla segnalazione presentata, punibile ai sensi dei Regolamenti interni dell’ENDAS.
Art.14 Norme finali/Transitorie
Entro il 31 Agosto 2024 è adottato il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva nonché il Codice di Condotta, conformi alle Linee Guida predisposte dall’ENDAS.
Entro il 1° luglio 2024 è nominato il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni di cui all’art. 10. La nomina dovrà, senza indugio, essere comunicata al Safeguarding Officer Nazionale ENDAS.
Le sanzioni in caso di mancato adempimento degli obblighi di cui al presente Regolamento, si applicano a partire dal 1° Gennaio 2025.
Per quanto non esplicitamente previsto, si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto, dalla normativa vigente e da tutta la Regolamentazione dell’ENDAS, incluso il Codice Etico e il Codice di Condotta.
Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio Direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul sito dell’Associazione.
CODICE DI CONDOTTA
INDICE
Art. 1 Finalità e principi
Art. 2 Definizioni di Abuso, Maltrattamento e Discriminazione
Art. 3 Destinatari
Art. 4 Doveri e Obblighi Tesserati
Art. 5 Doveri e Obblighi Dirigenti e Operatori Sportivi
Art. 6 Diritti, Doveri e Obblighi Atleti
Art. 7 Procedure di selezione Operatori Sportivi
Art. 8 Responsabilità conseguenti alla violazione dei doveri del presente codice
Art. 9 Diritto alla Riservatezza
Art. 10 Pubblicità
Art. 11 Rinvii
Art.1 Finalità e principi
Il presente codice fornisce regole, raccomandazioni e orientamenti pratici, a tutela dei minori, per prevenire ogni fenomeno di abuso, maltrattamento e discriminazione, con lo scopo di promuovere lo sviluppo e l'attuazione di politiche e prassi volte ad assicurare un ambiente in cui le relazioni interpersonali siano improntate alla correttezza, dignità e rispetto reciproci.
E’ ispirato dai seguenti principi etici:
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Rifiuto di ogni forma di violenza fisica
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Rifiuto di ogni discriminazione e abuso
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Valorizzazione del minore nel rispetto e nell' integrità dello stesso
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Salvaguardia e protezione dei diritti dei minori
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Rispetto allo svolgimento di una pratica sportiva sana
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Rispetto per il prossimo
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Dignità della persona
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Valorizzazione delle diversità
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Trasparenza
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Imparzialità e correttezza
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Salute e sicurezza
Art. 2 Definizioni di Abuso, Maltrattamento e Discriminazione
L’abuso di minore: qualsiasi azione che comporti un danno reale o potenziale per un bambino o una bambina come l’abuso fisico, la violenza psicologica, l’abuso sessuale, l’abbandono (o la negligenza), lo sfruttamento per fini commerciali o per qualsiasi altro fine.
Maltrattamento sui minori: Il maltrattamento sui minori secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è definito come: tutte le forme di maltrattamento fisico e/o emotivo, abuso sessuale, incuria o trattamento negligente nonché sfruttamento sessuale o di altro genere che provocano un danno reale o potenziale alla salute, alla sopravvivenza, allo sviluppo o alla dignità del bambino, nell’ambito di una relazione di responsabilità, fiducia o potere.
La discriminazione è un comportamento che causa un trattamento non paritario di una persona o un gruppo di persone, nel caso di specie bambini, in virtù della loro appartenenza ad un determinato gruppo sociale, ingiustificatamente trattata in modo diverso o esclusa da un servizio o da un'opportunità sulla base di una delle seguenti condizioni: nazionalità, sesso, etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o salute.
Art. 3 Destinatari
Sono tenuti all’osservanza del presente codice tutti i soggetti che partecipano a diverso titolo alle attività dell’Associazione HAMSA STUDIO A.S.D., con particolare rilievo per le seguenti figure:
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Tesserati
-
Dirigenti e operatori sportivi
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Atleti
Art. 4 Doveri e obblighi dei tesserati
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comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati;
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astenersi dall' utilizzo anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
-
impegnarso nell' educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi formativi;
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impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
-
instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
-
prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l' utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
-
affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
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collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze, e discriminazioni (individuali o collettive).
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segnalare senza indugio al Responsabile all’uoponominato, contro abusi,violenze e discriminazioni situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
Art.5 Doveri e obblighi dei dirigenti sportivi e tecnici
agire per prevenire e contrastare ogni abuso di violenza e discriminazione;
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astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
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contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori;
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evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolari se minori;
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promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendosituazionidisfunzionali,checreino,anchemediantemanipolazione,uno stato di soggezione, pericolo o timore;
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astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
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porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
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comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
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astenersi da contatti e comunicazioni di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network;
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interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
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impiegare le necessarie competenze professionali nell' eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
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segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
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dichiare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
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sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati;
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conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi,violenze e discriminazioni,nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
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astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazionidacolorocheesercitanolaresponsabilitàgenitorialeodaisoggetticui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
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segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni situazioni,anchepotenziali,cheesponganoitesseratiapregiudizio,pericolo,timore o disagio.
Art. 6 Diritti, doveri e obblighi degli atleti
rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno
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comunicare le proprie aspirazioni aidirigenti sportivie aitecnici e valutarein spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
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comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
-
prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
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rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
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rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
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mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
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riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvera ai loro delegati;
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evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
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astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
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segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio.
Art. 7 Selezione Operatori Sportivi
Tutti gli Operatori Sportivi sono selezionati nel rispetto dei seguenti elementi imprescindibili e nel
rispetto della procedura di Selezione predisposta dall’ENDAS Nazionale:
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Alti Valori etici e professionali;
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Comprovate competenze;
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Verifica del casellario giudiziale.
Art. 8 Responsabilità conseguenti alla violazione dei doveri del presente codice
In caso di trasgressione del presente Codice saranno adottati, nei confronti dei destinatari, gli opportuni provvedimenti e, se necessario, si adopererà per segnalare la trasgressione alle autorità competenti, nel pieno rispetto altresì dei Modelli Organizzativi e di Controllo.
Art. 9 Diritto alla Riservatezza
Ogni attività dell’ASSOCIAZIONE HAMSA STUDIO A.S.D. è svolta nel pieno rispetto dei principi di riservatezza e tutela dei dati e delle informazioni dei minori.
L’Associazione HAMSA STUDIO A.S.D. ha adottato le misure necessarie, adeguate ed idonee per la migliore tutela dei dati dei minori in base al Reg. 2016/679 in materia di privacy e ai destinatari del presente Codice è richiesto il pieno rispetto delle direttive impartite in materia di trattamento dei dati personali.
Le informazioni riservate di cui i destinatari del presente documento dovessero venire a conoscenza, nello svolgimento delle attività di loro competenza non dovranno essere divulgate all’esterno, né essere utilizzate per raggiungere posizioni di privilegio, ottenere benefici o per altri scopi personali. I Destinatari del presente Codice si impegnano all’utilizzo delle immagini dei bambini affinché venga garantito il rispetto della loro persona.
Si basa sulle seguenti regole:
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prima di utilizzare le immagini del minoredeve essere sempre chiesta l'autorizzazione dei genitori o dei tutori legali a cui deve anche essere spiegato l'utilizzo che si intende farne;
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nel caso non si ricevesse questa autorizzazione si è tenuti a rispettare la decisione dei genitori o dei tutori legali;
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è d' obbligo assicurarsi che ogni foto scattata a dei minori sia rispettosa della loro dignità e della loro privacy;
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non sono accettabili immagini di bambini in pose sessualmente allusive o che possano, in ogni caso, avere un effetto negativo sulla loro dignità e privacy;
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è vietato inserire nel web qualsiasi dato sul minore che potrebbe compromettere la sicurezza.
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Art. 10 Pubblicità
L’ASSOCIAZIONE HAMSA STUDIO A.S.D. si impegna alla diffusione del presente codice per mezzo di tutti i canali a sua disposizione, (internet/intranet).
Art. 11 Rinvii
Per quanto non espressamente previsto dal presente codice si fa rinvio al Codice Etico, al Modello Organizzativo e di Controllo dell’ENDAS e ad ogni norma di legge.